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Falcon Strike 2025

17 novembre 2025 di
Falcon Strike 2025
Matteo Buono
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Dopo tre anni dall'ultima edizione, la base aerea di Amendola è tornata a essere il fulcro della Falcon Strike, la più importante esercitazione dell’Aeronautica Militare per il 2025. Dal 3 al 14 novembre, oltre 50 velivoli e più di 1.000 tra piloti, specialisti e personale di supporto provenienti da Italia, Grecia, Francia, Stati Uniti e Regno Unito hanno operato fianco a fianco per elevare la prontezza operativa e l’interoperabilità in scenari complessi e pienamente multinazionali.


Obiettivi e dottrina: addestrarsi per scenari reali

L’edizione di quest'anno ha messo al centro i concetti chiave della moderna dottrina NATO, con particolare attenzione all’Agile Combat Employment (ACE), ovvero la capacità di proiettare rapidamente le forze su basi avanzate e flessibili. 


L’esercitazione ha inoltre enfatizzato:

  • missioni interforze e multidominio
  • risposta a scenari caratterizzati da minacce aeree, terrestri, navali e cyber 
  • integrazione tra assetti di 4ª e 5ª generazione

Come sottolineato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. S.A. Antonio Conserva, Falcon Strike 2025 ha permesso di raggiungere un ulteriore livello di capacità operativa e di prontezza dei nostri assetti, offrendo addestramento avanzato in scenari peer-to-peer sempre più realistici.


L’F-35 al centro della scena

Il protagonista assoluto è stato, ancora una volta, l'F-35. In totale circa 30 velivoli delle versioni A e B hanno preso parte all’esercitazione:

  • 12 F-35A USAFE del 48th Fighter Wing (Lakenheath)
  • F-35A/B dell'Aeronautica Militare provenienti dal 32° Stormo ed F-35A dal 6° Stormo
  • 5 F-35B del GRUPAER della Marina Militare da Grottaglie
  • F-35B della RAF, operanti dalla portaerei HMS Prince of Wales, di rientro dall’Operazione HIGHMAST insieme al Carrier Strike Group, e che ha visto imbarcati fino a 24 F-35: un record storico per la Royal Navy.

"L'esercitazione Falcon Strike è un'altra straordinaria dimostrazione dei progressi della nostra collaborazione con l'Aeronautica Militare italiana. Addestrarsi fianco a fianco con i nostri colleghi italiani rafforza l'interoperabilità, approfondisce la comprensione reciproca e garantisce che entrambe le nazioni siano pronte a fornire un potere aereo decisivo ogni volta e ovunque sia necessario. Questa esercitazione ha dimostrato non solo capacità di quinta generazione, ma anche la fiducia e la professionalità che sono alla base di ogni missione che realizziamo insieme." 

ha commentato l'Air Marshal Allan Marshall, Air and Space Commander della RAF.

Integrazione tra generazioni: 4ª e 5ª insieme

Uno degli elementi cardine dell’evento è stata la capacità di integrare assetti di 4ª generazione con i caccia stealth di ultima generazione. Un passaggio cruciale, vista la coesistenza dei due tipi di piattaforme per molti anni a venire. 

Il Comandante del Comando Squadra Aerea - 1ª Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Silvano Frigerio,  ha sottolineato il valore dell’interoperabilità

“Dobbiamo puntare alla massima integrazione tra 4ª e 5ª generazione e alla massima interoperabilità tra equipaggi di Nazioni diverse. Nell’Alleanza Atlantica – ha continuato il Generale – lo facciamo da oltre 70 anni: la sfida è portare queste capacità al massimo livello.”

Assetti di 4ª generazione e “Red Air”

Amendola ha ospitato numerosi assetti europei:

  • 5 Rafale C dell’Armée de l’air et de l’Espace del EC 01.005 Vendée – Orange/Caritat
  • 4 F-16C/D del 340 MIRA aeronautica ellenica, basato a Chania
  • 5 AV-8B+ Harrier della Marina Militare

La componente di aggressione “Red Air” ha incluso:

  • Eurofighter Typhoon del 4°, 36° e 51° Stormo da Grosseto e Gioia del Colle
  • Tornado PA-200 del 6° Stormo e T-346A del 61° Stormo da Decimomannu

Aerial refueling e assetti di supporto

Fondamentale il contributo delle aerocisterne, dislocate su varie basi:

  • KC-767A (14° Stormo – Pratica di Mare)
  • Voyager KC2 della RAF rischierato a Brindisi
  • A330 MRTT Phoenix francese da Istres
  • KC-135R del 100th ARW dell’USAFE, rischierato a Sigonella
  • KC-130J della 46ª Brigata Aerea (Pisa)

ISR, C2 e guerra elettronica

L’esercitazione ha coinvolto anche assetti critici per il dominio informativo:

  • G-550 CAEW e KA-350ER del 14° Stormo
  • P-72A del 41° Stormo ANTISOM
  • MQ-9A Reaper del 32° Stormo
  • E-3F Sentry francese da Avord

In stretto coordinamento con la direzione dell’esercitazione (DIREX), affidata al Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico, questi assetti hanno garantito la protezione dei target sensibili mediante la creazione di aree anti-accesso (A2) difficilmente penetrabili.


Aree di esercitazione e contributo del PISQ (Poligono Interforze del Salto di Quirra)

L’addestramento si è sviluppato su due vaste aree aeree:

  • 180×180 nm sopra il Mar Tirreno e la Sardegna orientale, comprendente il PISQ
  • 180×120 nm tra Calabria, Basilicata, Puglia e Mar Ionio

Il PISQ ha generato scenari Live, Virtual & Constructive (LVC), impiegando sensori radar, EW e ottiche per simulare minacce reali, tra cui:

  • sistemi Smokey SAM
  • radiobersagli Mirach 100/5
  • attività JTAC con personale AM e Brigata San Marco

Il generale Conserva ha concluso che:

"Il valore di questo tipo di addestramento si vede quotidianamente con i decolli che avvengono lungo tutto il fianco Est dove i nostri assetti aerei sono pronti a decollare per andare a identificare i velivoli che si avvicinano ai nostri confini. Questa esercitazione serve a dimostrare la coesione dell'Alleanza Atlantica ma anche la capacità delle forze aeree di operare all'unisono, non importa quale sia il colore della coccarda o il colore della bandiera

Crediti fotografici: Matteo Buono

Testo: Matteo Buono e Greta Farè


Matteo, fotografo aeronautico costantemente alla ricerca di scatti capaci di emozionare e raccontare la bellezza del mondo del volo. Collabora con riviste specializzate e blog di settore, sia a livello nazionale che internazionale, documentando eventi ed esercitazioni militari nel mondo.

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