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100 anni per i LORD del 15° Stormo

8 novembre 2025 di
100 anni per i LORD del 15° Stormo
Nicolò Teta
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L’Aeronautica Militare ha celebrato un traguardo di straordinaria importanza: i cento anni dell’83° Gruppo SAR, oggi parte integrante del 15° Stormo con sede sull’aeroporto di Cervia-Pisignano. Un secolo di vita non rappresenta soltanto un numero, ma la testimonianza di una storia di uomini, mezzi e missioni che hanno fatto della ricerca e soccorso aereo un simbolo dell’impegno quotidiano per la salvaguardia della vita umana.


L’origine del reparto risale al 1925, quando l’83° Gruppo venne costituito come unità di ricognizione marittima con base ad Augusta, in Sicilia. In quegli anni pionieristici dell’aviazione militare, gli equipaggi operavano con idrovolanti Savoia-Marchetti in missioni di osservazione e pattugliamento sul Mediterraneo. Durante la Seconda guerra mondiale, il gruppo fu impegnato in compiti di sorveglianza e ricognizione costiera, operando tra Siracusa e l’Egeo, accumulando esperienza e consolidando uno spirito di squadra che sarebbe rimasto il suo tratto distintivo.

Con la fine del conflitto e la nascita della Repubblica, l’Aeronautica Militare avviò una profonda trasformazione. Nacque così, nel 1946, il Servizio di Soccorso Aereo, che avrebbe trovato piena organizzazione negli anni Sessanta. Il 1° ottobre 1965, con la ricostituzione del 15° Stormo, l’83° Gruppo assunse il ruolo di unità elicotteri dedicata alla ricerca e soccorso (SAR). Da allora, il motto “Mammajut”, espressione friulana che significa “Mamma aiutami”, divenne emblema di una missione tanto rischiosa quanto nobile: portare soccorso a chiunque ne avesse bisogno, in qualunque condizione e a qualunque costo.

Negli anni Settanta e Ottanta il reparto divenne operativo con elicotteri HH-3F Pelican, macchine robuste e affidabili che segnarono un’epoca. Dal 1980 la sede del gruppo si stabilì sull’aeroporto di Rimini Miramare, dove l’83° Centro SAR acquisì la piena prontezza operativa, intervenendo in mare, in montagna e in situazioni di emergenza civile e militare. Dalla stessa, decollavano gli equipaggi che, spesso in condizioni proibitive, recuperarono naufraghi, alpinisti in pericolo, piloti e civili coinvolti in calamità naturali.

Nel corso dei decenni, la storia dell’83° Gruppo si è intrecciata con quella delle trasformazioni tecnologiche dell’Aeronautica Militare. Il 10 marzo 2014, il reparto ha raggiunto la prontezza operativa con i nuovi elicotteri HH-139A, versioni militari del Leonardo AW139, capaci di operare di giorno e di notte grazie ai visori notturni, ai sensori a infrarossi e ai sofisticati sistemi di navigazione e comunicazione. Questi velivoli hanno ampliato le capacità operative del reparto, permettendo missioni di ricerca, evacuazione medica, soccorso in mare e supporto alla protezione civile anche in condizioni meteorologiche estreme.


Oggi l’83° Gruppo SAR opera 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, con un livello di prontezza che lo colloca tra le eccellenze del soccorso aereo europeo. Ogni equipaggio è composto da piloti, operatori di bordo, aerosoccorritori e tecnici di missione addestrati a lavorare in perfetta sinergia. Le missioni spaziano dal recupero di naufraghi in alto mare all’evacuazione medica di emergenza, dal supporto alle autorità civili durante catastrofi naturali fino agli interventi in aree isolate o impervie.

Nel corso della sua attività, il 15° Stormo — di cui l’83° è parte operativa — ha salvato oltre 7.800 vite umane. È una cifra che racconta da sola il valore e la dedizione di chi, senza clamore, mette quotidianamente a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Le statistiche ufficiali non sempre distinguono tra i singoli gruppi, ma è indubbio che una parte di questi salvataggi porti la firma degli equipaggi di Cervia, i cosiddetti “Lord”.

Il centenario dell’83° Gruppo SAR non è dunque soltanto una ricorrenza, ma un tributo alla memoria e al coraggio di generazioni di aviatori. Dai pionieri degli idrovolanti ai moderni equipaggi degli HH-139B, l’83° Gruppo rappresenta un filo continuo che attraversa un secolo di storia, unendo l’umanità del gesto di soccorrere con la precisione tecnica e l’efficienza dell’aviazione moderna.

Mentre l’Aeronautica Militare celebra questo secolo di servizio, lo sguardo è già rivolto al futuro. Le nuove tecnologie, l’addestramento avanzato e l’integrazione con altri corpi dello Stato renderanno ancora più efficace la capacità di intervento in ogni scenario operativo. Ma al di là delle innovazioni, resta immutato lo spirito che da sempre anima gli uomini e le donne dell’83°: la consapevolezza che, dietro ogni missione, c’è una vita da salvare.

E in quell’attimo sospeso tra cielo e mare, tra emergenza e speranza, riecheggia ancora il grido silenzioso che accompagna ogni decollo del reparto: “Mammajut!”


  • Crediti fotografici a cura di: Nicolò Teta
  • Crediti fotografici a cura di: Andrea S.
  • Crediti fotografici a cura di: Gente del 15°



Nicolò, appassionato di aviazione Italiano, ha un profondo interesse per la fotografia e la simulazione di volo in particolare riprende le attività militari con mezzi ad ala rotante. Il suo obiettivo è quello di portare al lettore foto di altissima qualità.             

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Nicolò Teta 8 novembre 2025
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