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Esercitazione GRIFONE 2025

16 giugno 2025 di
Esercitazione GRIFONE 2025
Nicolò Teta
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Venerdì 13 giugno si è conclusa un’importante esercitazione interforze e inter-agenzia a livello europeo, incentrata sulle attività di ricerca e soccorso (SAR – Search and Rescue). L’esercitazione, denominata GRIFONE 2025, è stata organizzata dall’Aeronautica Militare Italiana e coordinata dal COA (Comando Operazioni Aerospaziali) e dal CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico)


L’esercitazione GRIFONE è un’attività addestrativa che si svolge regolarmente ogni anno, con l’obiettivo di mantenere e migliorare l’interoperabilità tra Forze Armate e Corpi dello Stato, testando la capacità di risposta congiunta in situazioni critiche che coinvolgono persone in difficoltà in zone impervie, spesso raggiungibili solo via elicottero o con interventi altamente specializzati.

L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di assetti provenienti da:

  • Italia
  • Spagna – con personale e mezzi dell’Ejército del Aire y del Espacio
  • Svizzera – con rappresentanti dell’Aeronautica svizzera e servizi SAR elvetici

Questa cooperazione transnazionale rafforza l’integrazione dei protocolli di intervento a livello europeo e consente lo scambio di esperienze operative tra equipaggi di diversa provenienza.

Sul fronte nazionale, hanno partecipato congiuntamente diverse componenti dello Stato, dimostrando un’elevata interoperabilità e una capacità di risposta integrata:

  • Aeronautica Militare – con elicotteri HH-139B, personale del 15° dell’85° Centro SAR di Pratica di Mare e TH-500B proveniente dall’ aeroporto di Frosinone.
  • Marina Militare – con elicotteri MH-90, proveniente da Luni (Sarzana)
  • Arma dei Carabinieri – con assetti UH-169C, unità territoriali e squadre cinofile
  • Guardia di Finanza – con elicotteri UH-169A e squadre SAF (Speleo-Alpino-Fluviale)
  • Polizia di Stato – operanti a mezzo P-68 Observer del Reparto Volo e personale specializzato


 Il ruolo chiave del RCC – Rescue Coordination Centre

Elemento fondamentale dell’esercitazione è stato il RCC (Rescue Coordination Centre), nodo di comando e controllo che ha gestito la pianificazione e il coordinamento tattico delle missioni. L’impiego di un sistema di comando centralizzato ha permesso di:

  • ottimizzare l’uso degli assetti aerei e terrestri,
  • coordinare le comunicazioni interforze,
  • gestire le emergenze simulate con rapidità e precisione.

Per garantire l’efficacia delle operazioni, l’aeroporto di Caiolo ha avuto un ruolo chiave allestendo allo specifico scopo quello che viene definito PBA (Posto Base Avanzato), un eliporto campale, supportato da infrastrutture sanitarie, gestite dal personale della Croce Rossa Italiana e dalle Forze Armate.


 CNSAS: esperienza sul campo e competenze alpine

Un contributo determinante è stato quello del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), con oltre 80 tecnici altamente specializzati presenti sul terreno. Grazie alla loro profonda conoscenza dell’ambiente montano e delle tecniche di recupero in quota, il CNSAS ha affiancato gli equipaggi militari nelle manovre di recupero con verricello, nella messa in sicurezza degli infortunati e nella simulazione di evacuazioni complesse. La collaborazione tra le Istituzioni e CNSAS si conferma ancora una volta un punto di forza per l'efficacia degli interventi SAR reali sul territorio nazionale.


 Droni e tecnologia in GRIFONE 2025

Nel cuore di GRIFONE 2025, i droni del S.E.D. (Squadra emergenza Droni) della Protezione Civile, hanno avuto un ruolo chiave nelle operazioni di ricerca e soccorso. Grazie a sensori ottici e termocamere, sono stati in grado di sorvolare rapidamente le aree montane, individuando persone disperse anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte.

La loro presenza ha permesso di ridurre i tempi di intervento e i rischi per gli operatori a terra, offrendo immagini in tempo reale al centro di coordinamento. Questi dati hanno supportato le decisioni strategiche, guidando elicotteri e squadre alpine in modo più preciso.

In alcuni scenari, i droni sono stati impiegati anche per stabilire un primo contatto con i dispersi tramite altoparlanti di bordo. L’esercitazione ha dimostrato quanto questi strumenti siano ormai fondamentali per un’efficace integrazione tra tecnologia e intervento umano, in un contesto complesso e dinamico come il soccorso in montagna.


Tecnologia, addestramento e interoperabilità: gli obiettivi di GRIFONE

L’obiettivo principale dell’esercitazione GRIFONE è quello di mantenere un elevato livello di prontezza operativa, testando al contempo:

  • la capacità di comunicazione tra sistemi differenti (radio, satelliti, reti terrestri),
  • l’integrazione tra procedure civili e militari,
  • la gestione delle risorse in scenari critici, inclusi eventi a larga scala o calamità naturali.

Ogni edizione contribuisce anche allo sviluppo di nuove procedure standard (SOP) condivise a livello europeo e all’aggiornamento continuo delle dottrine operative SAR.



Nicolò, appassionato di aviazione Italiano, ha un profondo interesse per la fotografia e la simulazione di volo in particolare riprende le attività militari con mezzi ad ala rotante. Il suo obiettivo è quello di portare al lettore foto di altissima qualità.             

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Esercitazione GRIFONE 2025
Nicolò Teta 16 giugno 2025
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