I Lightning Italiani a Difesa dei Cieli Baltici durante l’Operazione Baltic Eagle III
L’Aeronautica Militare Italiana ha schierato quattro F-35A Lightning II presso la base aerea di Ämari, in Estonia. Questo dispiegamento segna l’inizio di una rotazione fondamentale nell’ambito della missione di Air Policing della NATO nei Paesi Baltici e rappresenta la seconda occasione in cui l’Italia impiega i suoi caccia di quinta generazione per garantire la sicurezza dello spazio aereo baltico.
Il 1° agosto una cerimonia ha sancito ufficialmente il trasferimento di responsabilità dalla Força Aérea Portuguesa all’Aeronautica Militare Italiana, dando il via all’Operazione Baltic Eagle III. Per i prossimi quattro mesi, gli F-35A italiani garantiranno la sicurezza dello spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania, operando sotto comando NATO e in stato di prontezza per missioni di allarme rapido (Quick Reaction Alert - QRA). Il contingente nazionale italiano è sotto il comando del Colonnello Gaetano Farina, ufficiale di lunga esperienza ed ex comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori.
Poco dopo l’inizio della missione, il 13 agosto, il distaccamento italiano ha effettuato con successo il primo Alpha Scramble in risposta ad aeromobili non identificati in avvicinamento allo spazio aereo NATO. Gli F-35 sono decollati rapidamente da Ämari, hanno intercettato e identificato visivamente i velivoli, dimostrando prontezza operativa e il valore strategico delle capacità di quinta generazione nel garantire la sicurezza del fianco orientale dell’Alleanza.
Durante la visual identification (VID) sono stati intercettati un Su-24 Fencer e un Su-33 Flanker-D, Quest'ultimo presentava sulla coda l’emblema della “Tigre Siberiana”, simbolo distintivo e ufficiale del 279° Squadrone della Marina Russa.
Task Force Air – 32° Stormo Partecipante all’Operazione Baltic Eagle III
I quattro F-35A italiani sono arrivati alla base aerea di Ämari il 25 luglio 2025. Il loro dispiegamento è stato tracciabile pubblicamente su siti di monitoraggio del traffico aereo come AirNav RadarBox, dove appassionati e analisti hanno potuto osservare il transito e l’arrivo pianificato degli aerei.
L’unità attualmente schierata ad Ämari è designata come Task Force Air – 32° Stormo, composta da velivoli e personale essenziale alla missione provenienti dal 32° Stormo (Amendola) e da un contingente di supporto e operazioni del 6° Stormo (Ghedi).
Sotto il controllo tattico del Combined Air Operations Centre (CAOC) di Uedem, la Task Force Air – 32° Stormo conduce la missione assegnata in collaborazione con gli altri Stati membri che partecipano alla Baltic Air Policing. Il reparto garantisce una prontezza operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, assicurando la capacità di intercettare e identificare aeromobili sconosciuti, contribuendo alla salvaguardia dell’integrità dello spazio aereo della NATO sul fianco orientale dell’Alleanza.
Oltre alle missioni di Air Policing, la Task Force svolge quotidianamente attività di addestramento nella regione baltica per mantenere la prontezza operativa e le capacità tattiche. Queste includono esercitazioni complesse come missioni congiunte con forze terrestri e attività di interoperabilità con altri alleati NATO. Nelle precedenti missioni italiane, sono state condotte anche missioni CAS (Close Air Support) utilizzando aree di addestramento come il poligono di Tapa in Estonia.
Alcune di queste missioni possono essere tracciate passivamente dagli osservatori attraverso piattaforme come AirNav RadarBox. Le sortite di addestramento utilizzano spesso il callsign “GHOSTxx”, mentre gli aerei assegnati al ruolo di QRA operano con il callsign “EIxx”. Sebbene i dati siano limitati per motivi di sicurezza, questi identificativi offrono un’idea delle attività giornaliere e dell’elevata prontezza del distaccamento italiano.
Cos'è la Missione di Air Policing della NATO?
In quanto alleanza difensiva, la NATO è fermamente impegnata nella protezione dello spazio aereo dei suoi membri da potenziali minacce. Questa responsabilità è garantita dalla missione di Air Policing, attiva 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.
Istituita nel 1961 durante la Guerra Fredda, la missione si è evoluta per rispondere alle esigenze del contesto di sicurezza moderno. Oggi è supportata dal sistema integrato NATO di difesa aerea e missilistica (NATINAMDS) – una rete stratificata che combina radar, aerei e sistemi di difesa missilistica per proteggere il territorio NATO in tempo di pace, crisi o conflitto.
Al centro della struttura di Air Policing della NATO c’è l’Allied Air Command (AIRCOM) con sede a Ramstein, Germania, che fornisce il comando operativo generale della missione, coordinata tramite due Combined Air Operations Centres (CAOC):
- CAOC Uedem in Germania, responsabile per lo spazio aereo del Nord Europa.
- CAOC Torrejón in Spagna, responsabile per il Sud Europa e la regione del Mediterraneo.
Questi centri operano in stretto coordinamento con i Control and Reporting Centres (CRC) e con le unità in stato di Quick Reaction Alert (QRA), garantendo che le forze NATO siano sempre pronte a rilevare, identificare e, se necessario, intercettare aeromobili sospetti.
Non tutti i membri NATO dispongono di risorse aeree per svolgere Air Policing autonomamente. Per questo, l’Alleanza si basa su uno spirito di solidarietà: i paesi membri dotati di adeguati assetti aerei contribuiscono regolarmente alla missione, dispiegando forze nazionali o partecipando a distaccamenti multinazionali.
Il Flusso di un’Intercettazione Aerea
Quando viene rilevata un’attività aerea sospetta, il Combined Air Operations Centre (CAOC) può ordinare il decollo immediato di caccia armati in stato di Quick Reaction Alert (QRA). Questi velivoli, schierati in oltre 32 basi aeree NATO, sono pronti a decollare entro pochi minuti, spesso in meno di 15 minuti a seconda della gravità della situazione.
Una volta in volo, i piloti vengono guidati dai controllori del Control and Reporting Centre (CRC) più vicino verso l’aeromobile da intercettare, con l’obiettivo di procedere alla visual identification (VID). Le missioni possono coinvolgere una vasta gamma di scenari, dall’avvicinamento non autorizzato di velivoli militari stranieri allo spazio aereo NATO fino a emergenze che coinvolgono aerei civili.
Comprendere la Missione Baltic Air Policing
La missione Baltic Air Policing (BAP) è dedicata alla difesa dello spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania, tre paesi entrati nella NATO nel 2004. Poiché non dispongono di proprie flotte da combattimento, la NATO ha istituito una rotazione permanente per assicurare che i loro cieli siano protetti in ogni momento.
Gli alleati si alternano ogni circa quattro mesi inviando caccia e personale di supporto. Le basi operative principali sono:
- Base aerea di Šiauliai (Lituania)
- Base aerea di Ämari (Estonia)
Gli aerei schierati operano in stato di Quick Reaction Alert (QRA), pronti a decollare in pochi minuti per intercettare, identificare o scortare eventuali aeromobili non autorizzati in prossimità dello spazio aereo baltico. Questo dispiegamento serve da deterrente visibile e dimostra concretamente l’impegno della NATO verso la difesa dei suoi membri orientali.
Un elemento chiave a supporto della BAP è il BALTNET, la Rete di Sorveglianza Aerea Baltica, gestita congiuntamente da Estonia, Lettonia e Lituania. Essa collega radar e centri di controllo (Control and Reporting Centres – CRC) dei tre paesi, permettendo una condivisione istantanea dei dati radar e offrendo un quadro chiaro e in tempo reale dell’attività aerea nella regione.
I principali CRC del BALTNET sono:
- CRC Tallinn, callsign “Lighthouse” (Estonia)
- CRC Lielvārde, callsign “Amberland” (Lettonia)
- CRC Karmėlava, callsign “Galaxy” (Lituania)
Questi centri operano 24/7 per tracciare e identificare aeromobili, rilevando tempestivamente ogni attività insolita o potenzialmente minacciosa. Coordinandosi con il CAOC di Uedem e le forze NATO, assicurano una reazione rapida ed efficace.
- Crediti fotografici a cura di: Daniele Zanolini
- Crediti fotografici a cura di: Aeronautica Militare Italiana
Elia, esperto di aviazione Italiano, ha un profondo interesse per la simulazione di volo e le attività reali, in particolare le operazioni militari e l’open-source intelligence. Il suo obiettivo è offrire analisi di alta qualità sugli attuali scenari globali, fornendo approfondimenti dettagliati su tattiche e tecniche impiegate
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