A due anni di distanza dall’ultima edizione, la Forza Aerea Turca è tornata a ricoprire un ruolo da protagonista nell’esercitazione Anatolian Eagle, svoltasi nel cuore dell’Anatolia centrale. L’attività si è articolata in due distinte fasi: una prima a carattere nazionale, seguita da una seconda fase a livello internazionale, tenutasi dal 23 giugno al 4 luglio.
La Base Aerea di Konya e il Centro d’Addestramento
Dal 2001, l’esercitazione si tiene con cadenza annuale presso la base aerea di Konya, fatta eccezione per il 2024, anno in cui non si è svolta a causa dei lavori di manutenzione programmata sulla pista principale. La base ospita l’Anatolian Eagle Training Center, uno dei soli quattro centri di addestramento tattico avanzato al mondo, e l’unico presente in Europa. L’evento addestrativo è stato organizzato mirando ad elevare il livello di preparazione operativa dei piloti, del personale della difesa aerea e dei controllori, attraverso l’elaborazione e la sperimentazione di procedure operative congiunte e standardizzate. L’intera attività si è svolta in un contesto simulato altamente realistico, concepito per minimizzare le perdite ed ottimizzare l’efficacia operativa delle missioni, riproducendo fedelmente scenari tipici delle operazioni reali. Dalla sua istituzione, il centro di addestramento ha effettuato un totale di 55 esercitazioni, con la partecipazione di 16 paesi, ed effettuando più di 27.000 sortite.
I Partecipanti all'Edizione 2025
L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione attiva di sette Paesi, Stati Uniti, Azerbaigian, Qatar, Arabia Saudita, Giordania, Ungheria e NATO, coinvolti direttamente nelle operazioni. A questi si sono aggiunti altri quattro Paesi, quali Malesia, Singapore, Oman ed Emirati Arabi Uniti, che hanno preso parte all’evento in qualità di osservatori.
Nel dettaglio, le forze aeree partecipanti hanno schierato una notevole varietà di velivoli, tra cui:
- 12 F-16 della United States Air Force, appartenenti al 31st Fighter Wing di Aviano;
- 2 Sukhoi Su-25 "Frogfoot" dell’Aeronautica Azera;
- 3 Eurofighter Typhoon della Qatar Emiri Air Force;
- 6 F-15SA "Saudi Advanced", provenienti dall’Arabia Saudita;
- 3 F-16 della Royal Jordanian Air Force;
- 3 JAS-39 Gripen dell’Aeronautica Ungherese;
- 1 E-3A "Sentry" AWACS della NATO, impiegato per il controllo e la sorveglianza aerea;
- Circa 45 velivoli dei vari reparti della forza aerea turca.
Nuovi Scenari e Tecnologie in Campo
Per la prima volta, in un’esercitazione internazionale come l’Anatolian Eagle, sono stati introdotti scenari di crisi precedenti allo scoppio di un conflitto, con missioni di volo reali, mirate all’addestramento nella pianificazione di operazioni preventive, alle regole d’ingaggio e alle tecniche di deterrenza per scongiurare attacchi a sorpresa, segnando un passo avanti nella preparazione alla salvaguardia della pace. Sempre in questa edizione, le forze considerate alleate hanno affrontato per la prima volta operazioni di intercettazione e neutralizzazione di un attacco simulato con missili da crociera, attraverso l’impiego in massa di moderni sistemi di difesa indigeni, quali Şimşek e Süper Şimşek, testando così la reattività congiunta dell’Aeronautica Militare Turca e degli alleati contro minacce asimmetriche di tipo missilistico. Un’ulteriore novità è stato l’impiego esclusivo dei velivoli a pilotaggio remoto (UAV) in ruoli di attacco diretto, con velivoli caccia, con relativi equipaggi, assegnati a missioni di scorta e protezione per UAV Akinci, Anka-S e Anka-3 – prodotti dall’industria della difesa turca – in un esempio avanzato di integrazione tra sistemi con e senza pilota, che evidenzia le capacità di trasformazione tecnologica delle Forze Armate Turche e del comparto industriale nazionale. L’Anatolian Eagle non è semplicemente un’esercitazione militare: rappresenta una dichiarazione concreta e multinazionale di impegno verso la stabilità regionale. L’edizione di quest’anno ha segnato una tappa fondamentale nel suo percorso evolutivo, introducendo significative novità operative e strutturali. Potenziare le capacità congiunte delle forze aeree partecipanti, nazionali e straniere, nell’esecuzione di operazioni combinate diurne, è stato il fulcro dell’esercizio, migliorando al contempo il livello di coordinamento e supporto reciproco. I partecipanti sono stati chiamati a pianificare e condurre missioni aeree complesse, integrate e orientate contro obiettivi tattici e strategici, protetti da velivoli da caccia e sistemi di difesa aerea terrestri e navali. Il tutto all’interno di uno scenario realistico, che ha simulato fedelmente le condizioni operative moderne. Questa impostazione riflette non solo l’ampiezza e la sofisticazione dell’esercitazione, ma anche una chiara visione orientata al futuro: una forza aerea pronta ad affrontare gli scenari più esigenti e dinamici. L’evento si conferma così come frutto di un intenso addestramento congiunto, di una comprensione operativa condivisa e di una solida volontà di deterrenza collettiva. Un’ulteriore novità introdotta in questa edizione riguarda l’impiego esteso della simulazione, dove i piani di missione elaborati dai piloti sono stati dapprima testati in un avanzato simulatore di combattimento, già adottato da numerose aeronautiche internazionali. Il confronto tra i risultati delle simulazioni e quelli delle missioni reali ha rivelato una corrispondenza superiore al 90%, confermando l’elevato livello di realismo e coerenza dell’esercitazione con le reali condizioni operative. In definitiva, Anatolian Eagle continua a rappresentare una pietra miliare nell’ambito dell’addestramento aereo internazionale, promuovendo interoperabilità, efficacia operativa e una visione condivisa della sicurezza collettiva.
English Version
Two years after the last edition, the Turkish Air Force has returned to play a leading role in the Anatolian Eagle exercise, held in the heart of Central Anatolia. The activity was divided into two distinct phases: a first national phase, followed by a second international phase, held from June 23 to July 4.
The Konya Air Base and the Training Center
Since 2001, the exercise has been held annually at the Konya air base, except for 2024, when it did not take place due to scheduled maintenance work on the main runway. The base hosts the Anatolian Eagle Training Center, one of only four advanced tactical training centers in the world and the only one in Europe. The training event was organized with the aim of raising the operational preparedness level of pilots, air defense personnel, and controllers, through the development and testing of joint and standardized operational procedures. The entire activity took place in a highly realistic simulated environment, designed to minimize losses and optimize mission operational effectiveness, faithfully reproducing typical scenarios of real operations. Since its establishment, the training center has conducted a total of 55 exercises, involving 16 countries, and carrying out more than 27,000 sorties.
Participants of the 2025 Edition
This year’s edition saw the active participation of seven countries, United States, Azerbaijan, Qatar, Saudi Arabia, Jordan, Hungary, and NATO, directly involved in the operations. To these were added four other countries, Malaysia, Singapore, Oman, and the United Arab Emirates, that took part in the event as observers.
In detail, the participating air forces deployed a significant variety of aircraft, including:
- 12 F-16s of the United States Air Force, belonging to the 31st Fighter Wing of Aviano;
- 2 Sukhoi Su-25 "Frogfoot" of the Azerbaijani Air Force;
- 3 Eurofighter Typhoons of the Qatar Emiri Air Force;
- 6 F-15SA "Saudi Advanced" from Saudi Arabia;
- 3 F-16s of the Royal Jordanian Air Force;
- 3 JAS-39 Gripens of the Hungarian Air Force;
- 1 E-3A "Sentry" AWACS of NATO, employed for air control and surveillance;
- About 45 aircraft from various units of the Turkish Air Force.
New Scenarios and Technologies in Use
For the first time, in an international exercise like Anatolian Eagle, crisis scenarios prior to the outbreak of conflict were introduced, with real flight missions aimed at training in the planning of preventive operations, rules of engagement, and deterrence techniques to prevent surprise attacks, marking a step forward in peacekeeping preparation. Also in this edition, allied forces faced, for the first time, operations to intercept and neutralize a simulated cruise missile attack through the mass employment of modern indigenous defense systems such as Şimşek and Süper Şimşek, thus testing the joint responsiveness of the Turkish Air Force and allies against asymmetric missile threats. Another novelty was the exclusive use of remotely piloted aircraft (UAVs) in direct attack roles, with fighter aircraft and their crews assigned to escort and protect UAVs Akinci, Anka-S, and Anka-3 , produced by the Turkish defense industry, in an advanced example of integration between manned and unmanned systems, highlighting the technological transformation capabilities of the Turkish Armed Forces and the national industrial sector. Anatolian Eagle is not simply a military exercise: it represents a concrete and multinational commitment to regional stability. This year’s edition marked a fundamental milestone in its evolutionary path, introducing significant operational and structural innovations. Enhancing the joint capabilities of the participating air forces, national and foreign, in the execution of combined daytime operations, was the core of the exercise, while also improving the level of coordination and mutual support. Participants were called upon to plan and conduct complex, integrated air missions aimed at tactical and strategic targets, protected by fighter aircraft and ground and naval air defense systems. All within a realistic scenario, which faithfully simulated modern operational conditions. This setup reflects not only the breadth and sophistication of the exercise but also a clear forward-looking vision: an air force ready to face the most demanding and dynamic scenarios. The event thus confirms itself as the result of intense joint training, shared operational understanding, and a solid collective deterrence will. Another novelty introduced in this edition concerns the extended use of simulation, where mission plans developed by pilots were first tested in an advanced combat simulator, already adopted by numerous international air forces. The comparison between simulation results and real mission outcomes revealed a correspondence greater than 90%, confirming the high level of realism and consistency of the exercise with actual operational conditions. Ultimately, Anatolian Eagle continues to represent a milestone in international air training, promoting interoperability, operational effectiveness, and a shared vision of collective security.
- Crediti fotografici a cura di: Matteo Buono
Matteo, fotografo aeronautico costantemente alla ricerca di scatti capaci di emozionare e raccontare la bellezza del mondo del volo. Collabora con riviste specializzate e blog di settore, sia a livello nazionale che internazionale, documentando eventi ed esercitazioni militari nel mondo.
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